Come riconoscere un buon leader

Leadership

Come riconoscere un buon leader

Come riconoscere un buon leader? Osservare i suoi collaboratori può darci indicazioni significative.

Il lavoro è l’ambiente nel quale spendiamo la maggior parte della giornata e colleghi e collaboratori diventano le persone con le quali dividiamo la maggior parte della nostra quotidianità. Moltissimi studi hanno provato che, all’aumentare della sensazione di interesse e di coinvolgimento verso gli obiettivi aziendali da parte del team di lavoro, aumenta anche la propria personale soddisfazione e, di conseguenza, la sensazione di felicità.

Perplessi riguardo all’abbinamento lavoro-felicità? Ecco qualche dato scientifico che forse vi sorprenderà: uno studio del 2015 prova che collaboratori felici hanno un aumento medio della produttività del 12%, senza contare che le persone felici sono più resilienti, affrontano meglio gli imprevisti, fanno squadra più facilmente e si riprendono dalle difficoltà più velocemente. In presenza di un team coeso e sereno diminuiscono il turnover e le assenze per malattia, aumentano i feedback positivi dei clienti riguardo l’azienda ed aumenta l’interesse, da parte dei “talenti”, di far parte di una squadra di questo tipo apportando le proprie capacità in maniera entusiastica (Fonti: The economics of well being – Gallup).

Quello che spesso purtroppo accade, invece, è che l’imprenditore o manager non abbia il tempo, gli strumenti o anche semplicemente la serenità mentale di dedicarsi alla crescita dei propri collaboratori: le incombenze operative quotidiane, la gestione delle emergenze, magari qualche difficoltà nella delega e la poca fiducia nel team fanno sì che le ore di una giornata siano raramente sufficienti per dedicarsi ad altro che l’operatività ed il controllo. Le conseguenze di una gestione di questo tipo sono, nella migliore delle ipotesi, una serena disaffezione all’azienda, con collaboratori che svolgono i propri compiti per onestà intellettuale ma che non sentono come propri gli obiettivi dell’azienda (nel raro caso in cui ne siano stati messi a parte). Nel lungo periodo i migliori del team, frustrati dall’assenza delle prospettive a cui sanamente aspirano, iniziano a guardarsi attorno alla ricerca di una nuova opportunità che possa accendere il loro interesse e far loro brillare gli occhi.

In questo tipo di situazione, invece, pianificare in maniera organica e continuativa del tempo da dedicare allo sviluppo ed alla crescita del proprio gruppo di lavoro diventa la chiave di volta verso la crescita dell’azienda. Imparare a trasferire gli obiettivi aziendali, sapere come spingere i collaboratori a dare il massimo insieme, utilizzare i valori come leva per la crescita aziendale sono gli step che portano alla motivazione del gruppo, alla creazione di una vera e propria squadra (e non di un gruppo di persone che viene a svolgere le proprie ore di lavoro quotidiano) e che contribuiranno in maniera fondamentale alla crescita e all’espansione dell’azienda.

E i tuoi collaboratori sono felici?

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